Le origini della Cannabis fino a Napoleone
Le origini della cannabis
La cannabis ha origini antichissime che bisogna conoscere per capire l'importanza di questa pianta utilizzata in diversi campi.
Fin dall'Antico Testamento ci sono tracce della cannabis quindi si può tranquillamente affermare che questa pianta è legata strettamente alla storia.
Per alcune popolazioni e culture, addirittura, la cannabis ha assunto un tratto distintivo, con riti, cerimonie e usanze peculiari.
Primi usi della cannabis
Nell'Antico Testamento veniva indicata con il termine kanna-bosm (o kaneh bosm), che in aramaico significa “canna fragrante”; è probabile che da questo termine derivi quello semitico kanabos e lo scita cannabis.
Con molta probabilità l'origine del termine cannabis è da ricercare in Asia Minore.
Risulta fondamentale per la ricostruzione storica della cannabis una tavoletta assira del re Assurbanipal del VIII secolo a.C. circa, conservata alla Royal Library di Londra, in questa tavoletta si trova il termine qunubu o qunapu anch'esso simile ai termini semitici e sciti.
Fu Erodoto di Alicarnasso (484 a.C - 430 a.C.), nelle Storie (440 a.C.) che studiò le popolazioni scite, ritrovando presso di esse i primi usi ricreativi della cannabis nel mondo occidentale.
In particolare lo storico testimoniò un rito che comprendeva l'utilizzo delle infiorescenze della pianta.
Come veniva impiegata in Cina ed in India la cannabis
In Cina la cannabis veniva usata in medicina; si ritrovano, infatti, in un trattato di medicina del 2737 a.C., a cura dell'imperatore Shen Nung, numerosi utilizzi della pianta in campo medico.
L'imperatore cinese Shen Nung, ha scritto, probabilmente, un trattato di farmacologia, in cui si parla anche del Ma, la parola cinese che indica la cannabis, consigliata per trattare casi di disordini femminili, gotta, reumatismo, malaria, stipsi e debolezza mentale.
Intorno al 2000 a.C. anche gli antichi egizi iniziarono ad usare la pianta per curare gli occhi irritati: il papiro medico di Ebers suggerisce diversi rimedi, tra cui l'uso della cannabis macinata nel miele.
Altri papiri egiziani fanno riferimento a questa sostanza, usata come medicinale.
Colpisce come tutta la pianta dai fiori, ai semi, fino all'olio venisse utilizzata con scopi medici per curare varie malattie.
Tutt'oggi il vocabolo cinese "anestesia” è composto di due caratteri che significano “cannabis” e “intossicazione”.
In India la pianta l'utilizzo era per cerimonie sacre, pratiche meditative e medicina popolare.
Ganja era in sanscrito e nelle lingue indoarie il nome della cannabis.
Inoltre secondo alcuni studiosi, negli inni sacri indiani Atharva, Veda, Rig-Veda e Susruta (1400-1000 a.C.) si ritrova traccia dell'utilizzo del bhang.
Cosa accade in Italia con la Cannabis
Nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) e nel De Rustica di Columella (4-70) è testimoniato l'uso della cannabis nella coltivazione dalle legioni romane all'incirca nel I secolo.
Tuttavia con ulteriori studi è risultato evidente che alcune piante della famiglia delle cannabaceae erano già presenti nel lago di Albano a partire dal 11.950 a.C. con una probabile coltivazione da parte degli abitanti locali databile tra il 50 e il 190 d.C.
Usi della cannabis nel Medioevo ed in età moderna
Grazie alle pubblicazioni fiorite nel periodo Tardoantico e Alto medievale molte sono le testimonianza relative all'uso della cannabis soprattutto in medicina;
Nelle due opere celebri Liber divinorum operum e Scivias di Ildegarda (1098-1179), badessa del convento benedettino di Bingen, così some in un compendio anonimo di fitoterapia del VI secolo, (Erbario di Apuleio Platonico) si parla degli usi medici della cannabis.
Tra gli altri usi descritti nei volumi si descrivono gli utilizzi in campo medico per le ustioni da freddo e contro il mal di stomaco.
Utilizzo delle fibre di canapa per le Repubbliche marinare
Per le Repubbliche Marinare della penisola italiana, sempre in periodo, medievale, è stata di fondamentale importanza l'uso delle fibre di canapa.
L'utilizzo massiccio dei derivati della pianta è stato essenziale per i trasporti marittimi sin dal periodo fenicio¸ in particolare, in ambito navale, le fibre venivano utilizzate per produrre cordame e vele, elementi essenziali per la navigazione, nonché olio, utilizzato per l'illuminazione.
Questo uso massivo è proseguito fino a divenire fondamentale anche per la scoperta dell'America e per le navigazioni transoceaniche.
Dall'epoca dei Fenici fino alla fine dell'Ottocento si calcola che il novanta percento delle vele fossero fabbricate in fibra di canapa, rendendo così la coltivazione della pianta di cannabis la più diffusa dall'anno Mille (circa) fino a fine Ottocento.
Da sottolineare la bolla papale del 1484 relativa alla coltivazione della canapa; essa aveva come fine quello di limitarne la diffusione nell'est Europa, Irlanda e Gran Bretagna, o ad esempio sessanta anni dopo, un'ordinanza di Enrico VIII del 1533 che ordinava ai contadini di “coltivare un quarto di acro a cannabis o lino per ogni 60 acri di altre coltivazioni”.
Usi della canapa a cavallo tra l'epoca medievale e moderna
In questo periodo la canapa oltre ad essere utilizzato, come visto, in ambito navale, si estende ad altri campi.
Ad esempio, la Bibbia di Gutenberg del 1453 fu realizzata in carta di canapa, ed anche le bozze della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d'America, nonché i primi esemplari di bandiera americana.
Inoltre vale la pena ricordare che alcuni interventi e scritti di George Washington e Thomas Jefferson, inerenti alla coltivazione e produzione canapicola.
Alcuni stati delle colonie inglesi in Nordamerica avevano reso obbligatoria la coltivazione di cannabis; per esempio, in Virginia, ciò avvenne in due fasi:
- nel 1619 una legge ordinava a tutti i proprietari terrieri di coltivare una parte dei loro possedimenti con piante di canapa;
- nel 1763 e fino al 1767 a causa del mancato rispetto delle disposizioni del 1619 venne istituito addirittura un reato penale per coloro che non rispettavano le suddette normative.
Napoleone e la cannabis
Napoleone Bonaparte, che nel 1798 invase l'Egitto per indebolire la Gran Bretagna e si deve a lui la nuova attenzione per la cannabis.
In Gran Bretagna i soldati francesi riscoprirono la cannabis e l'imperatore emanò un decreto per vietare di “bere il forte liquore fatto dai musulmani con un erba detta Hashish e fumare le foglie della cannabis”.
Ma le due sostanze vennero riportate in Europa e si diffusero ben presto per i loro effetti psicoattivi, soprattutto tra gli scrittori francesi.